Poesie di Giovanni Inardi


ALLEGREZZA
17/04/2008

A tratti
mi tenta una incauta allegria
vuota e nuda
come una povertà novella

Mi insegue nei gesti
mi attende nei muti spigoli
che sempre mi feriscono

Non so chi sia
né donde si affacci

Mi coglie
come una pioggia
fuori da un cinema
affollato di sbadigli

Mi ruba le parole
come un refolo di vento

È una gioia
senza padre
senza figli

Forse
mi ha scambiato per un fratello
oppure per l'orfano
quale non fui
e sono

È con queste parole
scarse
che la congedo
come un'amica vana
un'avventura
senza incognite

Un futuro senza giorni.

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