ALLEGREZZA 17/04/2008
A tratti
mi tenta una incauta allegria vuota e nuda come una povertà novella Mi insegue nei gesti mi attende nei muti spigoli che sempre mi feriscono Non so chi sia né donde si affacci Mi coglie come una pioggia fuori da un cinema affollato di sbadigli Mi ruba le parole come un refolo di vento È una gioia senza padre senza figli Forse mi ha scambiato per un fratello oppure per l'orfano quale non fui e sono È con queste parole scarse che la congedo come un'amica vana un'avventura senza incognite Un futuro senza giorni. |