Poesie di Giovanni Inardi


LE COLPE

Di pensiero in pensiero di ricordo in ricordo
ho percorso più di un miglio della mia vita

Scorreva un vento caldo
le vele in quasi si gonfiavano da sole
Tutta la nausea
s'era data appuntamento
nel beccheggio inesauribile dell'orizzonte

Nel tramonto
lucidi come miraggi
brillavano i miei peccati

Ho teso loro la mano
tanta la familiarità
la consuetudine
l'antica frequentazione

La lussuria
però
non ha risposto a nessun cenno
anzi non mi ha degnato
di uno sguardo

L'ira nel vedermi ha riso

Ho virato allora
verso il golfo delle della superbia
senza trovarne le alte coste
gli scogli mitici
e lo strapiombo da cui cadevano i pensieri

Ho chiesto
invano alle stelle la rotta per l'invidia

Dell'avarizia
neppure mi sono ricordato
mentre tentavo le coste vivaci dello scialo
fattesi nude d'ogni vita
prive di quel brulicare di desideri
di lucide occasioni
di meravigliose
impossibili possibilità
che parevano giovinezza

Ignaro di qualunque merito
per paura
avrei gettato l'ancora
raccolto le vele

Mi sarei dato ai remi
se non fosse stato per un urto
che mi fece cadere
Temetti per lo scafo
mi alzai

Corsi

Era ferma la barca
e salva
Non sprofondava

Nessun naufragio
è concesso
nell'abbraccio sabbioso dell'ignoranza

Voltatomi
cercando una rotta
una salvezza

In un cigolio obliquo
secco e stanco
quasi gemito di vento notturno
ho sentito ridere

Nell'incubo
di essere sveglio
mi sono scoperto
uomo

 a inizio pagina