LE COLPE
Di pensiero in pensiero di ricordo in ricordo
ho percorso più di un miglio della mia vita Scorreva un vento caldo le vele in quasi si gonfiavano da sole Tutta la nausea s'era data appuntamento nel beccheggio inesauribile dell'orizzonte Nel tramonto lucidi come miraggi brillavano i miei peccati Ho teso loro la mano tanta la familiarità la consuetudine l'antica frequentazione La lussuria però non ha risposto a nessun cenno anzi non mi ha degnato di uno sguardo L'ira nel vedermi ha riso Ho virato allora verso il golfo delle della superbia senza trovarne le alte coste gli scogli mitici e lo strapiombo da cui cadevano i pensieri Ho chiesto invano alle stelle la rotta per l'invidia Dell'avarizia neppure mi sono ricordato mentre tentavo le coste vivaci dello scialo fattesi nude d'ogni vita prive di quel brulicare di desideri di lucide occasioni di meravigliose impossibili possibilità che parevano giovinezza Ignaro di qualunque merito per paura avrei gettato l'ancora raccolto le vele Mi sarei dato ai remi se non fosse stato per un urto che mi fece cadere Temetti per lo scafo mi alzai Corsi Era ferma la barca e salva Non sprofondava Nessun naufragio è concesso nell'abbraccio sabbioso dell'ignoranza Voltatomi cercando una rotta una salvezza In un cigolio obliquo secco e stanco quasi gemito di vento notturno ho sentito ridere Nell'incubo di essere sveglio mi sono scoperto uomo |