ODE AI PESCI 12/01/2006
Trascorre una strada
quasi casbah di se stessa tra grida e ghiaccio e tanfo E lo squaletto pende dal gancio ed il bambino si fa ancora alla madre frettolosa il pescecane il pescacane grida e stupisce Mannaia condanna in tonfi ritmici una coda di tonno sottigliezza di sogliole giace lapide di se stessa E miseria di granchi disperate aragoste miserande pallide cicale brancolano piano un oceano impossibile Iceberg di giaccio ne allugan la vita ne illudon l'agonia Prigioniere vongole si serrano in vivente ghiaia mentre laviche pietre di cozze vestono in lutto il vociare le grida il passo gli urti i prezzi dei frutti dell'oceano predato |