Poesie di Giovanni Inardi


ODE ALLA FRETTA
19/10/2004

Biella impazzita
ci spingi innanzi
e non contan montagne
pianure deserti o fiumi in delta

In fiotti di vapore
in stantuffo
rullio
cadenza ritmo danza
ci trascini

E dai finestrini
i nostri occhi gettan fiori d'addio
al tempo alla pianura
alla pace ai volti
alle case stesse che ci partorirono

Sei tu
perpetua fretta
sei tu che ti fingesti velocità
luce sogno
miracolo progresso
a rifletterci
il tempo fuggito dai nostri volti
in esilii di finestrini
contro la notte
incombente
serrati

Non ti fermerai
non scenderemo

Forse
non sappiamo scendere

E la locomotiva va
ed il bambino saluta con la mano
silente il gesto
festosa la mano
e non sa

Non sa

Non sappia mai
io spero
il binario morto
il deragliato scambio
che ci accoglierà

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