ODE ALLA FRETTA 19/10/2004
Biella impazzita
ci spingi innanzi e non contan montagne pianure deserti o fiumi in delta In fiotti di vapore in stantuffo rullio cadenza ritmo danza ci trascini E dai finestrini i nostri occhi gettan fiori d'addio al tempo alla pianura alla pace ai volti alle case stesse che ci partorirono Sei tu perpetua fretta sei tu che ti fingesti velocità luce sogno miracolo progresso a rifletterci il tempo fuggito dai nostri volti in esilii di finestrini contro la notte incombente serrati Non ti fermerai non scenderemo Forse non sappiamo scendere E la locomotiva va ed il bambino saluta con la mano silente il gesto festosa la mano e non sa Non sa Non sappia mai io spero il binario morto il deragliato scambio che ci accoglierà |