Poesie di Giovanni Inardi


ODE ALLE STRADE DELLA SERA
21/10/2004

Maestose come fiumi
di limacciosa oscurità
torve come accigliati rivi
brillate la solitudine d'una finestra
incastonata nell'autunno della sua luce

Splendete fari sciabolati
in balzi e ruggiti d'auto
gemete sguardi di lampioni
ed impiccata luce
in secca pioggia
condannata a cadere

E presso i marciapiedi
il passo stanco d'un pedone solitario
pedina di se stesso
e lo statico splendore
delle prostitute
alfieri senza moto e passo
torri di discinta bellezza
a tutti aperta
ad ognuno
in cuore
negata

Muovi il pedone il passo suo
vento scompiglia cappotto e foglie
dondola una luce
cigola un'insegna

Le regine schiave
diranno sì
ancora sì
sempre sì
ed il tempo ruoterà se stesso
concedendoci un domani
non richiesto

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