Poesie di Giovanni Inardi


ODE AL PICCOLO PORTO
27/12/2004

Ci culli di malinconia
lungo i moli dei giorni

Ci rodi di salsedine
mentre sempre attendiamo
quel vento e quella vela
che ci disegnerà all'orizzonte
una prospettiva
un punto
di fuga

E tu
inerme vita
trascorri te stessa
ti slanci in scoglio verso il mare
accetti furia di tempeste
e vacua quiete di bonacce

Corrugano il cielo
gabbiani
rodono scogli i granchi
si sfiniscono onde
e nella nausea ubriaca del mare
s'addormentano
scure come gomene
ed altrettanto tenaci
nodose
le speranze che non salparono

Vuotan le reti
pescherecci
dai leggiadri nomi di donna

Sudano le schiene

Ed ogni giorno
è mera geografia
dei propri confini

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