Poesie di Giovanni Inardi


ODE AI LAMPIONI
04/01/2005

Voi
ancore di luce
guardiani di magre biciclette
aggiogate in catene

Voi vetrina d'illusioni
gelido teatro
del fascino delle prostitute

Trascorre un'auto
un'altra si ferma

Un gioco di passi
mima se stesso
una portiera si chiude

Resta quel cono d'affannata luce
quel tramonto artificiale affisso al suolo
mentre la notte dipinge di sé
intonaci umidori fiati
folate passi
affollati sonni

Nel vento
il ricordo d'altri lampioni
di colline e gemiti di brezza
che all'infanzia narravano paura
ed ora sono rimpianto

Ritornerà l'auto
ricomparirà la donna
e la stanchezza di questa Venere
s'acciglierà nella vostra luce

Rimarrete
soltanto voi
a far alba all'alba
a raccogliere lo stento
lo sforzo
la passione magra
di un nuovo giorno che nasce

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