ODE AI LAMPIONI 04/01/2005
Voi
ancore di luce guardiani di magre biciclette aggiogate in catene Voi vetrina d'illusioni gelido teatro del fascino delle prostitute Trascorre un'auto un'altra si ferma Un gioco di passi mima se stesso una portiera si chiude Resta quel cono d'affannata luce quel tramonto artificiale affisso al suolo mentre la notte dipinge di sé intonaci umidori fiati folate passi affollati sonni Nel vento il ricordo d'altri lampioni di colline e gemiti di brezza che all'infanzia narravano paura ed ora sono rimpianto Ritornerà l'auto ricomparirà la donna e la stanchezza di questa Venere s'acciglierà nella vostra luce Rimarrete soltanto voi a far alba all'alba a raccogliere lo stento lo sforzo la passione magra di un nuovo giorno che nasce |