Poesie di Giovanni Inardi


ODE ALLA SEDIA
08/11/2005

Ho sentito la tua voce
cigolarmi il lamento
del mio peso
smilzo come le tue gambe
e stagionato forse anche di più

Mi son concesso a te
per perdermi
in un'oncia di riposo
il gomito
sul gelo petroso del tavolino
il volto
sulla pampa della mano

Sedia
sul tuo dorso
giace la mia giacca
e già la forma mia
si cancella
e la tua s'impone

Tu vivi
io mi sperdo

Altre sedie
occorrerebbero
ed altri volti
amici
e bicchieri e vino
e sera d'estate aperta
o di cupo inverno
in pugno di calore
serrata

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