ODE ALLA POESIA
Tu
specchio di te stessa argento in cui mirare lo splendore dei nostri amati errori Tu parola che non volle farsi carne che preferì viversi d'aria Tu che non pretendi svegliare ammaestrare che sai tacere farti semplice come nebbia in bosco dura come respiro stroncato di smog Tu verbo che interrogato sibillino riveli ciò che ovvio giaceva al suolo degli occhi Tu sai Sai che non ci specchieremo non ci conosceremo ogni luce accecando ogni voce sopendo pur di non udire la nostra vita il suo rintocco di campana prigioniera il suo volo di colombo liberato solo per mira di fucile non già per l'aria né per il cielo |