Poesie di Giovanni Inardi


PENELOPE

Lascia lo sguardo vagare
e mare e scogli e mura
racchiudere
Penelope
Lascia gli inetti
che festeggino ventre riempiendo
ammorbando l'aria di canti

Lascia le stanze
ove Sole non giunge
ove beltà tua
in crepuscolo volge

Lascia
tela affanni lacrime

Non filare tempo
in sudari d'attesa

Non chiamare speranza
il Dubbio
dio dai due volti
A lui concediti
sacrifica

Dubita

Dubita
nella bilancia del pensiero
almeno
tua libertà
non da destino
ma da mano umana
forgiata
nascerà

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