OMBRA
A chi dirai
Ombra quel disonore d'esser servile seguace d'aver quale unico cielo polvere o nubi di sassi Tu che computi passi e lambisci distanze in spigoli di gesti Tu distorta muta testimone nostro moto respiri eterna crepa fessura falla alla notte aperta In scherzi di sole talvolta ti ergi suolo abbandoni ruvida guancia d'un muro sfiorando una vita mimi O siamo noi l'irregolare frana del profilo nostro o l'adunca brama che sempre ci torce che da te sgorgano ad una postura sorgono l'onta di vivere incarnando |