Poesie di Giovanni Inardi


MINOTAURO

L'argento
per primo ho bandito
ché non rendesse
a me il mio volto
se volto si può dire

Poi le finestre
ho accecato
ché luce non entrasse
non disegnasse
nello strisciare furtivo dell'ombra
il mio corpo
se corpo
si può dire

Labirinto
cecità
loculo eretto a palazzo
per me
solo
per me
Minotauro

Vieni Teseo
che il coraggio
sia il tuo sangue
o l'ira o la paura
vieni

Vieni
che giustizia furia
ira o vendetta
guidino la tua spada
vieni

Da sempre invoco la tua spada
da sempre il tuo nome

Vieni Teseo
sottraimi agli orridi riti
cui destino mi vincolò

Vieni
rendi al mito vivente
dignità marmorea di morte

Teseo
il mio volto di belva
contro il tuo

Mostro
irriducibile mostro
contro l'alta rupe della ragione

Teseo
fa che io
non trionfi

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